Classificazione F.C.I.: RAZZA NON RICONOSCIUTA Detto anche Cane da Pastore Siciliano o Cane Pecoraio Siciliano è una razza non ancora riconosciuta di origine siciliana. Un antenato del cane di mannara era presente in Sicilia sin dall’età del bronzo, come dimostra il ritrovamento di reperti ossei in siti archeologici a chiara economia agricolo pastorale. Una teoria meno corroborata lo vorrebbe introdotto dai fenici durante il I millennio a.C. Alcune monete dei mercenari mamertini che si stanziarono in Sicilia dal IV sec. a.C. rappresentano un cane di tipo molossoide che potrebbe essere il progenitore del Cane di mannara. Di certo diversi corpi militari sia dell’antichità che del medioevo prevedevano la presenza di cani da guerra, in genere molossoidi, che frequentemente finivano per dare vita a stirpi di cani pastori. Certamente i discendenti dei cani dell’antichità ebbero a subire gli influssi genetici dei cani dei pastori provenienti dal nord Africa a seguito della conquista araba. L’aspetto è quello di un cane di mole medio grande, rustico ma non grossolano. Il dimorfismo sessuale è alquanto marcato. La conformazione è mesomorfa. Da sempre è impiegato per la guardia e la difesa delle greggi e delle mandrie dall’attacco dei lupi ed oggi delle volpi e degli altri cani. Rimane docile e affettuoso per i suoi padroni mentre diventa estremamente guardingo per gli estranei e durante la notte no n tollera alcuna intrusione. L’aspetto è caratterizzato da un bel cranio ampio, gli occhi piccoli ed espressivi, il colore dell’iride varia tra il miele ed il marrone scuro e le palpebre sono ben aderenti. Orecchie non grandi in rapporto alle dimensioni del cranio, inserite più in alto dell’arcata zigomatica, portate pendenti a riposo e per un terzo semierette in attenzione. La coda è inserita sul prolungamento della linea del dorso, grossa, lunga, ricca di pelo folto, pendente in riposo, è portata alta, a scimitarra, quando il cane è in attenzione. Il suo portamento e la sua inserzione sono segno distintivo della razza. Gli arti anteriori sono con ossatura forte; ben distanziati tra loro stante la larghezza del petto, gli arti posteriori forti e muscolosi. Il movimento tipico del Cane di Mannara è il trotto sciolto, elastico e relativamente veloce con scatti di velocità. Buon saltatore. Pelle piuttosto spessa, sempre ben aderente al corpo tranne alla gola dove forma una giogaia ben divisa. Pelo di copertura semilungo, folto e compatto, non deve lasciare intravedere la pelle, presenza di sottopelo, è corto su muso e margini anteriori degli arti, relativamente lungo sulle orecchie; non è mai completamente dritto, presenta sempre una leggera ondulazione ma si può presentare anche molto ondulato, oppure in riccioli larghi, forte ma non eccessivamente duro; sulla coda è folto e ricco ed, a volte, può formare una leggera frangia al suo margine inferiore; presenti, soprattutto nel maschio adulto, la criniera ed il collare. Il manto può presentarsi fulvo in tutte le sue sfumature dal mogano al crema, nero, pulce con distribuzione del bianco più o meno estesa a formare pezzature o la cosiddetta distribuzione “a monaca”. Al garrese i maschi raggiungono i 65 cm. e le femmine i 59.
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