Forma Biologica: P scap – Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Grande albero, può raggiungere i 35 m di altezza e diametri del tronco che possono superare il metro; il cerro è meno longevo della Farnia, della Rovere, della Roverella e del Farnetto. Si presenta con tronco dritto e slanciato che, in bosco, si diparte in rami
con branche robuste, le più basse orizzontali e corte, poi ascendenti e sinuose, che formano una chioma dapprima ovale, poi globosa e densa. La corteccia, nei primi anni è grigia e liscia, ma già dopo una decina di anni presenta un ritodoma suberoso che la rende rugosa con colore grigio e zone di ricrescita arancione. Le foglie, lobate, sono di forma molto variabile e cadono in pieno inverno. Le ghiande sono portate sui rami del secondo anno, lunghe, di colore bruno rossastro, con cupola emisferica, a squame lunghe e libere anche di 1 cm. Le ghiande contengono molto tannino e perciò sono di gusto amaro e poco appetite dagli animali. Il legno è molto duro e pesante, ma non contiene tannino perciò a differenza delle querce a legno pregiato, non è durevole se esposto alle intemperie e soprattutto all’acqua, non è facilmente lavorabile e normalmente tende a spaccarsi lungo le fibre. In genere, il legname veniva utilizzato per traverse ferroviarie, per doghe da botti, raggi di ruote, ma ora viene utilizzato più come ottimo legno da ardere e per la produzione di carbone, migliore ancora del legno delle altre querce in quanto privo di tannino che rallenta la combustione. L’apparato radicale è molto sviluppato, adatto a sopportare anche periodi di siccità, ha un fittone che penetra molto in profondità già all’inizio della crescita della plantula e rimane sempre attivo per tutta la vita della pianta.
Tipo corologico: Euri-Medit.-Sett. – Dalla Spagna alla Grecia.
Antesi: aprile÷maggio
Distribuzione in Italia: si trova sporadico nella Pianura Padana, forse introdotto, certamente naturale nel Friuli orientale dove concorre a formare i querceti collinari e rovereti nell’ordine Quercetalia humili-petraeae Kika (Quercus humilis = Q. pubescens) e sul Carso assieme a Roverella ed anche Rovere in suoli ferrettizzati.
Il Cerro, diviene molto abbondante sulla dorsale appenninica, soprattutto dalla Maremma toscana in giù, nell’subordine Lathyro nigri-Quercenalia cerris. Molto diffuso nel Molise, nel Sannio, nell’Irpinia e Basilicata, diventa più raro in Sicilia dove compare essenzialmente sui Nebrodi e manca in Sardegna.
Habitat: Specie a comportamento mesofilo, ma più xerofilo di Farnia e Rovere e meno di Roverella, lo possiamo trovare associato in diverse formazioni dove queste tre querce possono essere presenti. Specie eliofila ma meno di Roverella; la crescita della plantula avviene
più agevolmente con una copertura che non superi il 50% del sole pieno; da giovane ha crescita veloce e dopo il Castagno e il Farnetto è la specie più produttiva per la produzione di legname da brucio dal bosco ceduo.