Forma Biologica: P caesp – Fanerofite cespugliose. Piante legnose con
portamento cespuglioso. P scap – Fanerofite arboree. Piante legnose comportamento arboreo.

Descrizione: Albero, spogliante, alto fino a 25 metri, ma di norma 8-10 m, presenta una bella chioma tondeggiante, il fusto è solitamente diritto, ma spesso anche tortuoso, da cui si dipartono molti rami ascendenti o eretti. Apparato radicale generalmente profondo e con fittone robusto, con forti e numerose radici laterali. La corteccia è grigia-cinerina, liscia. Le foglie sono opposte, imparipennate, caduche, formate da 5-9 (per lo più 7) foglioline ellittico-lanceolate, di colore verde opaco, più chiaro inferiormente, a margine dentellato-seghettato. I fiori ermafroditi si presentano in vistose pannocchie bianche, profumati e molto abbondanti, compaiono contemporaneamente alle foglie o poco dopo. I frutti sono costituiti da samare, con unico seme (achenio) a sezione tondeggiante. Il legno ha alburno bianco-rosato e durame chiaro biancastro; è resistente ed elastico.

Tipo corologico: Eurasiat. – Eurasiatiche in senso stretto, dall’Europa al Giappone. Euri-Medit. – Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).

Antesi: La fioritura avviene a primavera avanzata (aprile-giugno).
Distribuzione in Italia: L’orniello è un elemento submediterraneo-montano, con areale esteso dalla penisola iberica all’Asia minore; in Italia è diffuso e frequente in tutta la penisola e nelle isole.

Habitat: Vegeta a quote medio-basse, potendo salire però nel Meridione d’Italia sino a 1400-1500 metri. In senso lato la specie vegeta su suoli poco evoluti, derivati prevalentemente da rocce carbonatiche, a reazione neutro-basica e con ridotta disponibilità idrica. In Sicilia, oltre a consociarsi col carpino nero, l’orniello convive spesso anche con specie del genere Quercus (leccio, roverella e cerro principalmente), del genere Acer, col castagno e con le specie della macchia mediterranea alta. È importante ricordare che alcune varietà (rotundifolia, garganica ) sono coltivate nell’Italia meridionale e in Sicilia per la produzione di manna, sostanza zuccherina secreta dai fusti incisi fino al cambio e in seguito solidificata, usata nell’industria dolciaria, oltre che in farmacologia.

Etimologia: nome del genere dal greco “frasso” = difendo, perché pianta adatta per siepi; “ornus”, dal latino = di pregio ornamentale.

Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale, della pianta si usano le radici, la corteccia dei rami giovani, le foglie, i frutti, le gemme e la manna. Le radici essiccate danno una droga ad azione diuretica; la corteccia, anch’essa essiccata, ha proprietà eupeptiche, toniche (decotto), febbrifughe e antidiarroiche (polvere); le foglie e i frutti sono diuretici, antireumatici e lassativi (infuso); le gemme raccolte fresche in primavera danno un macerato con azione benefica biliare, renale, anticellulitica e antigottosa. Il legno, pur avendo caratteri e proprietà simili a quelle del frassino maggiore, ha impieghi meno nobili, per le ridotte dimensioni dei tronchi e viene frequentemente usato come ottimo combustibile. In epoca recente l’orniello viene sovente impiegato in impianti artificiali in zone collinari e planiziali per produzione di biomasse legnose. La Manna, oramai prodotta quasi esclusivamente intorno Castelbuono ed in Gargano, viene estratta mediante delle incisioni della corteccia con la
conseguente fuoriuscita della linfa che si rapprende in “cannoli”, la
manna gocciolata sul terreno viene detta, invece, “manna in sorte”.

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Michele Di Franco

Michele Di Franco

Presidente dell'ASSP
del Comune di Nicosia

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